Emanuela: "Sostenere la ricerca è sostenere la vita"

Una diagnosi di tumore al seno a 28 anni, un’esperienza difficile ma che Emanuela ha saputo affrontare a testa alta e dalla quale ha saputo trarre insegnamenti e una spinta a prendere una nuova direzione nella sua vita. “Ricevere certe notizie non è semplice, soprattutto se la notizia è una diagnosi di tumore al seno all’età di 28 anni. Mi è stata diagnosticata la malattia a settembre 2005, ne ero quasi consapevole, sono insegnante di yoga e grazie al mio lavoro ho una conoscenza del mio corpo molto profonda e quando sono andata a fare la visita di controllo sentivo che qualcosa non andava.”

 

Uno dopo l’altro tutti gli esami portano a un’unica risposta, una diagnosi inequivocabile: tumore al seno. Emanuela dopo due giorni dalla diagnosi viene operata d’urgenza, devono farle una mastectomia totale e asportarle i linfonodi ascellari.

 

“Quando sono uscita dalla sala operatoria ricordo che ero sollevata, il problema l’avevo risolto, ora dovevo solo affidarmi ai medici per intraprendere il percorso di cura. Ero talmente contenta in quel momento e serena che risalendo in camera dopo l’operazione salutavo tutti come la Regina Elisabetta quando passa per strada, mi guardavano stupiti e divertiti.” Grazie al supporto indispensabile del dottor Emilio Bria, ricercatore AIRC, Emanuela è stata seguita anche nei momenti più duri.

 

“Dopo l’intervento mi hanno sottoposto a una chemioterapia che all’epoca era sperimentale, possibile grazie al lavoro dei ricercatori che avevano identificato per me una nuova cura. Questa mia esperienza mi ha fatto capire quanto sia importante il sostegno delle persone care, per questo sono stata vicino ad amiche che hanno affrontato lo stesso percorso. Ma ho anche capito quanto la ricerca sia fondamentale, non esiste altro, e sostenerla è sostenere la vita.”