"Stragi ancora in cerca di verità e giustizia" ha detto il Presidente Sergio Mattarella. Perché dopo la mattanza di troppi uomini dello Stato in Sicilia, gli obiettivi diventano luoghi simbolo della cultura nel continente e le vittime dei cittadini innocenti? Chi sono le menti raffinatissime e le mani che si muovono dietro gli attentati? Dove è la regia? Quali sono gli obiettivi nascosti dai depistaggi?
Perché all'improvviso le stragi finiscono? Andrea Purgatori, nello speciale di Atlantide dal titolo "1993 - 2023. Dietro le stragi di mafia: talpe, complici e vuoti a perdere" ricostruisce con un lungo racconto la strategia eversiva di Cosa Nostra perseguita da Matteo Messina Denaro e dai fratelli Graviano, fin dalla prova generale dell'attentato a Rocco Chinnici primo capo del pool antimafia ucciso il 29 luglio 1983.
Con l'ex procuratore nazionale antimafia e presidente emerito del Senato Pietro Grasso, i magistrati Nino Di Matteo, Roberto Scarpinato, Gianfranco Donadio, i giornalisti Lirio Abbate, Saverio Lodato, Felice Cavallaro, Giovanni Bianconi, Stefania Limiti, l'avvocato Danilo Ammannato legale dell'Associazione dei familiari delle vittime di via dei Georgofili, con Giovanni Chinnici figlio del capo dl pool, Luana Ilardo, figlia del collaboratore Luigi Ilardo, "tradito" dallo Stato. E con la vignetta di Mauro Biani.