Giancarlo Radice

46 anni, ha una ditta di trasporti insieme alla sorella.
Finita la terza media comincia a fare il meccanico nell’officina del papà, qui per la prima volta mette le mani sui camion. Dopo il servizio militare prova a fare il venditore ma non essendo abbastanza “senza scrupoli” è costretto a smettere, allora capita l’occasione della vita: un cliente del padre è gravemente malato, non sapendo se ce la farà decide di vendere il suo camion… Giancarlo lo compra. Inizia in Francia come dipendente trasportando mobili, nonostante non conosca una parola di francese Giancarlo decide di non mollare e portare avanti la sua passione per il camion. Va avanti così fino a 24 anni quando, insieme alla sorella anche lei camionista, mette su una sua società e si specializza nel trazionamento container.
È proprio quest’attività uno degli aspetti più interessanti del lavoro di Giancarlo: il container con la merce arriva nel porto dopo aver viaggiato attraverso l’oceano, è chiuso con un sigillo e tale deve rimanere fino alla consegna al cliente. Quindi, a differenza della maggior parte dei camionisti, Giancarlo conosce il contenuto di ciò che trasporta solo quando il container, arrivato a destinazione, viene aperto.
Radice ama il suo lavoro, lo ama anche più della donna che ha avuto accanto per 5 anni e che, alla fine, non è riuscita ad accettare la lontananza e a fare i conti con la sua vita nomade. Giancarlo oggi vive con il padre, e nel suo cuore ha la sorella e le sue due nipotine di 4 e 7 anni. È un tipo spigliato e simpatico, un gran lavoratore, un “Inarrestabile”.