Caos in Turchia dopo la sconfitta di Erdogan: in strada si parla di colpo di Stato

Nella zona sud-est della Turchia si innalza la tensione con scontri violenti nelle città a maggioranza curda. La miccia è scattata in seguito alla destituzione da parte delle autorità del sindaco eletto domenica scorsa a Van, Abdullah Zeydan, del partito filo-curdo Dem. Dopo le elezioni comunali, la Commissione elettorale provinciale di Van ha trasferito il mandato di sindaco alla seconda classificata Abulahat Arvas, del Partito di Erdogan, Giustizia e Sviluppo (Akp). 48 ore dopo il voto, il Ministero della Giustizia ha inviato una lettera opponendosi alla candidatura di Zeydan; successivamente il tribunale ha deciso che Zeydan non aveva il diritto di candidarsi nonostante avesse ottenuto il 55,4% dei voti. Di conseguenza, nella giornata di ieri, la Commissione elettorale provinciale di Van ha assegnato il mandato al candidato dell'Akp Arvas, che ha ottenuto il 27,1% dei voti.

 

Il passato di Zeydan

 

Entrato in carica come deputato nel 2015, Zeydan è stato arrestato nel 2016 con l'accusa di partecipazione ai funerali di alcuni membri del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), che Ankara ha designato come organizzazione terroristica. Il parlamentare è stato quindi detenuto, ma è stato rilasciato all'inizio del 2022. Il partito filo-curdo sostiene che Zeydan abbia completato tutte le procedure necessarie e abbia ricevuto l'approvazione dall'Alto Comitato Elettorale per la sua candidatura a Van. "Questa decisione illegale deve essere annullata immediatamente", ha dichiarato il Dem in un comunicato e ieri sera, in risposta alla decisione della Commissione Elettorale, centinaia di persone sono scese in piazza in diverse città del sud-est del Paese, denunciando un "colpo di Stato a Van" e scontrandosi con le forze dell'ordine, che hanno utilizzato idranti e gas lacrimogeni per dispersarli. A causa dell'escalation della tensione, le autorità locali hanno vietato i raduni di massa dal giorno odierno fino al 17 aprile. Negli ultimi anni, il governo di Erdogan ha deposto numerosi sindaci filo-curdi eletti, accusati di legami con militanti del Pkk, sostituendoli con amministratori nominati dallo Stato.

Fonte: X/@haskologlu