Caso Leonardo La Russa, la sim non sequestrabile: è intestata al padre

"Affronteremo anche questo tema. È una questione che fino ad oggi non ho preso in considerazione". È quel che si è limitato a dire Adriano Bazzoni, difensore di Leonardo Apache La Russa, il terzogenito del presidente del Senato indagato a Milano per violenza sessuale, in merito all'impossibilità di sequestrare il telefono del ragazzo in quanto ha la sim intestata al padre e all'eventualità di una consegna autonoma senza la necessità di ricorrere alla richiesta alla Giunta per l'autorizzazione a procedere del Senato. Il legale alla domanda se abbia intenzione di suggerire al suo assistito di consegnare spontaneamente il cellulare ha replicato con un "no comment".

 

La richiesta al Senato

 

La Procura di Milano sta valutando una eventuale richiesta alla Giunta per l’autorizzazione a procedere del Senato per poter sequestrare il cellulare di Leonardo Apache La Russa. Prima di rivolgersi al Parlamento, inquirenti e investigatori intendono lasciare la possibilità al giovane di consegnare autonomamente il suo smart phone.

 

Continuano le indagini

 

L’indagine, coordinata dal pm Rosaria Stagnaro e dall’aggiunto Letizia Mannella e condotta dalla Squadra Mobile, sta andando avanti a ritmi sostenuti: due giorni fa è stata convocata in Questura la presunta vittima, l’amica che poco prima del presunto stupro era con lei nel locale esclusivo in pieno centro, e altre testimoni.