L'operazione militare israeliana nel nord della Striscia ha provocato la morte di tre figli del leader di Hamas all'estero, Ismail Haniyeh. Da Doha, città in cui attualmente si trova il capo dell'organizzazione terroristica, Haniyeh li ha descritti come "martiri sulla via della liberazione della moschea di al-Aqsa e di Gerusalemme"; ha inoltre sottolineato che l'attacco non ha influenzato le richieste di Hamas per un cessate il fuoco durante i colloqui indiretti in corso al Cairo. Tuttavia non sembra ci siano possibilità concrete per l'avanzamento dei negoziati in particolare perché la fazione non è attualmente in grado di individuare e rintracciare i 40 ostaggi israeliani necessari per la prima fase dell'accordo di cessate il fuoco. Nel frattempo, la pressione degli Stati Uniti su Benyamin Netanyahu rimane elevata ed il presidente Joe Biden ha criticato nuovamente il primo ministro israeliano, accusandolo di "sbagliare su Gaza". Biden ha dichiarato di essere stato molto diretto e franco nei colloqui con Netanyahu ed ha espresso la speranza che quest'ultimo rispetti gli impegni presi.