La storia della Madonna di Trevignano che 'lacrima' sangue e la veggente in fuga

Sparita, ufficialmente irrintracciabile, per tutti, persino per i suoi seguaci. Gisella Cardia, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla, la 53 enne autoproclamata veggente e custode della Madonna che piange olio profumato e sangue, quantomeno sospetto, moltiplicatrice di pizza e gnocchi non si trova più. Imprenditrice in una vita precedente, dopo la bancarotta e la condanna a 2 anni si era trasferita a Trevignano (sulle sponde del lago di Bracciano). Una svolta mistica, una statuetta della madonna con cui era in viaggio verso Medjugorje aveva cominciato a lacrimare. Da quel momento la sua abitazione era stata meta di decine di fedeli, pronti a giurare di averle visto fare guarigioni, prodigi e miracoli vari. Non solo in audizioni private, ma anche in messe collettive organizzate tutti i 3 del mese, quando la vergine attraverso la Cardia, sotto una croce blu posizionata sulle sponde del lago, puntalissima consegnava ai credenti messaggi criptici e piuttosto minacciosi. Come l'ultimo, datato 3 aprile, "i figli delle tenebre vi stanno attanagliando, ricordate che la sofferenza offerta sarà grazia". Da allora la veggente ha fatto perdere le tracce, lasciando dietro di sè tutta una serie di sospetti sulla sua fuga e un numero imprecisato di devoti delusi e arrabbiati. Alcuni avrebbero versato alla donna e alla sua associazione decine di migliaia di euro.