Un video mette a confronto le azioni di Pelé con quelle di altri giocatori di epoche successive. O Rei aveva anticipato i tempi con le sue giocate, i dribbling, le rovesciate. Il video virale
Gesti tecnici che hanno anticipato quelli di tanti altri giocatori di oggi: da Ronaldo il Fenomeno a Messi, passando per Zidane e Neymar. O Rei Pelè, scomparso il 29 dicembre 2022 a 82 anni, è stato il primo in una lunga serie di calciatori che hanno entusiasmato il pubblico di tutte le età e alimentato i sogni dei bambini.
Pelé nel corso della sua carriera si è dimostrato un calciatore completo, capace di coniugare tecnica e abilità atletiche, intelligenza e velocità, precisione nei passaggi e senso del gol. A tal proposito, si ricorda che segnò cinque reti in un solo incontro in almeno sei occasioni, realizzò quattro gol in una singola partita trenta volte ed aggiunse a ciò novantadue triplette. Il giornalista sportivo Gianni Brera disse che "Pelé vede il gioco suo e dei compagni: lascia duettare in affondo chi assume l'iniziativa dell'attacco e, scattando a fior d'erba, arriva a concludere. Mettete tutti gli assi che volete in negativo, poneteli uno sull'altro: esce una faccia nera, un par di cosce ipertrofiche e un tronco nel quale stanno due polmoni e un cuore perfetti"
Il repertorio di dribbling di Pelé includeva una particolare giocata che in Brasile viene chiamata drible da vaca; un esempio di questa si ebbe nella partita contro l'Uruguay del Mondiale del 1970, quando l'attaccante lasciò passare il pallone – senza toccarlo – verso un lato del portiere Ladislao Mazurkiewicz e si lanciò su quello opposto, disorientando l'avversario. Abile con entrambi i piedi, Pelé fu anche un eccelso colpitore di testa, nonostante la statura relativamente ridotta; nella finale della citata edizione dei Mondiali di calcio marcò un gol effettuando un balzo da atleta.
Nel video le immagini del campione brasiliano che compie dribbling, affondi, calci di tacco e passaggi perfetti a confronto con le stesse giocate di calciatori di epoche diverse e successive all'icona del calcio brasiliano che cambiò con uno stile di gioco particolare, la 'Ginga'. La 'Ginga' p il calcio 'bailado' che prende spunto dalla Capoeira, la lotta brasiliana che sprigiona armonia e prende forza con la musica: danza e talento, volteggi e gol, finte, doppi passi e il dono di Dio. Lo fa, Pelé, contro la Svezia più forte di sempre convincendo quella messe di campioni, da Garrincha in giù, che il calcio brasiliano è quello ed è così che si vince, respirando la storia e la tradizione per poi tramutarla in arte futbolista. E infatti, quel Brasile vincerà il suo primo titolo mondiale spezzando quella maledizione del Maracanazo e della sconfitta in casa contro l'Uruguay che aveva fatto piangare il padre tanto da far promettere a Pelè che avrebbe vinto il titolo mondiale. Lo farà con due gol di O Rey in un 5-2 finale scolpito nella storia. Lo farà con quel ragazzino che avrebbe bruciato mille record: più giovane del torneo, più giovane a giocare una fase finale, a segnare un gol e a siglare una tripletta, alla Francia in semifinale.
Fonte video: Corriere TV
A cura di Aldo Spinelli