Klaus Davi: "Questo libro è diventato un fenomeno di costume e sta toccando il consenso elettorale. Il Generale Vannacci dà voce a una maggioranza silenziosa che si identifica in parte delle sue idee, dall'altra parte c'è la destra istituzionale che non vuole mischiarsi con queste idee, alcune delle quali sono imbarazzanti. Io non ho difeso le tesi del Generale ma il suo diritto di raccontarle. Come gay, veniamo da secoli di discriminazioni, i nazisti ci perseguitavano, vogliamo riproporre la stessa cosa? Per natura dobbiamo essere liberali".