Il premier Giuseppe Conte ha incontrato il leader della CGIL Maurizio Landini in un week-end ricco di partecipazioni politiche. Il servizio di Paola Moscardino
Arriva, acclamato dalla folla, in attesa da ore, e va drittoin teatro, dopo lo aspetta il segretario della Cgil Maurizio Landini Sono giorni d’incontri pubblici e trasversali, per il
presidente Conte. Che in poche ore è passato dalla festa di LeU, dove ha incassato la fiducia di d’Alema, a quella di Fratelli d’Italia , fino alle Giornate del Lavoro della Cgil,
qui a Lecce, tra il popolo della sinistra sindacale. Dalla destra alla sinistra, fino alle organizzazione sindacali cui ha promesso una politica di concertazione. Conte è a suo agio ovunque. Tra i detrattori c’è già chi lo definisce “il presidente democristiano”. Forse anche per questo, dal palco, ci tiene a difendere il suo metodo. La sinistra indacale, tuttavia, non gli fa sconti, a cominciare da Landini. Conte promette un piano di sviluppo per il Sud, una riforma fiscale nei tre anni di legislatura, attenzione per tutte le vertenze di lavoro, per i giovani, l’ambiente, e difende il reddito di cittadinanza. Se non è il premier per tutte le stagioni, di sicuro è un premier che studia da leader politico. Rompe il cerimoniale, arriva a piedi, va via in auto ma poi scende per un secondo bagno di folla: selfie, baci e strette di mano