Da un anno e mezzo parliamo di rider, i ciclofattorini che ci portano il cibo a casa, e abbiamo dato spazio alle loro richieste: più tutele e meno cottimo, con la denuncia di molte storture. Ad esempio il famoso “algoritmo” - che determina chi viene chiamato più spesso - che premierebbe non l’efficienza ma la maggiore disponibilità… E poi, invece, alla vigilia di un altro incontro - domani in Commissione Industria al Senato - leggiamo che c’è chi è felice di lavorare così. Nei giorni scorsi sui giornali è comparsa una petizione firmata da 500 rider che al Governo dicono: attenzione, la riforma ci penalizzerà. Nicola Quondamatteo, rider di Bologna, racconta la sua storia