Il marittimo Massimo Liberati, di San Benedetto del Tronto, è stato arrestato dal Gambia per una rete di pesca che superava - secondo le misurazioni effettuate dalle autorità locali con un bastone - la larghezza consentita di 2 millimetri. Liberati è stato trattenuto in un albergo per sei mesi. Insieme a Liberati era stato fermato anche il comandante del peschereccio, l'abruzzese Sandro De Simone. Entrambi, hanno trascorso una settimana in un carcere locale. I due sono tornati a casa grazie all'impegno della società armatrice l'Italfish, che ha pagato centinaia di migliaia di euro per la loro liberazione. Nella nostra intervista, Liberati accusa le istituzioni italiane di non aver fatto nulla. La Farnesina, da noi contattata, ha risposto per iscritto dicendo che ha fatto tutto ciò che era possibile fare, considerato che non ci sono rapporti diplomatici tra l’Italia e il Gambia. Ma rimane la domanda: l’Italia fa abbastanza per i suoi cittadini detenuti all’estero? (di Federico Capezza)