Antonio Condorelli è stato nella baraccopoli di Messina. 108 anni dopo il terremoto che ha raso al suolo la città, migliaia di abitanti vivono ancora nelle baraccopoli di amianto costruite per gli sfollati, le catapecchie si tramandano di padre in figlio come una iattura. Per collegare la baraccopoli con il centro città c'è un ponte di legno che Nino Mancuso percorre da 70 anni. Hanno imparato a convivere con i liquami fognari, il terremoto del 1908 ha cancellato le case dei loro avi e le speranze, senza lavoro, non sono più riusciti a riappropriarsi della vita.