Finzione, ipocrisia, imbroglio. Nell‛House of cards della politica, sia italiana sia estera, tra giochi di poltrone e nomine, la bugia, o forse il rapporto dialetto con la verità, va a braccetto con l‛esercizio del potere. Lo sta imparando, oggi, il Movimento Cinque Stelle. Mesi fa, invece, dai banchi dei cinque stelle, Nicola Morra brandiva una statuetta di Pinocchio contro Matteo Renzi attaccato per le promesse non ancora mantenute. E prima ancora chi veniva tacciato di essere un bugiardo era Ignazio Marino alle prese con i suoi scontrini o Silvio Berlusconi sul caso Ruby. Fuori dall‛Italia Tony Blair per le mezze verità sulle armi di distruzione di massa di Saddam per giustificare la guerra in Iraq e così anche Bill Clinton sull‛affair Lewinsky, che a lui quasi costò l‛impeachment e agli americani mesi di discussioni su quale significato avesse l‛espressione 'avere una relazione sessuale' (Giulia Dedionigi)