Le invasioni barbariche



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L'INTERVISTA A JAVIER ZANETTI

Alcuni estratti dall'Intervista Barbarica al capitano dell'Inter, Javier Zanetti

"Pazza Inter. Non possiamo mai stare tranquilli"
"Solo mia figlia mi può toccare i capelli. Non metto il gel, sono così scolpiti dalla nascita"
"Ponga huevos hombre, me lo diceva mio padre da bambino. Vuol dire 'tira fuori i coglioni'"
"Da piccolo sognavo di giocare in Serie A. Quando mi ha chiamato l'Inter non me lo aspettavo, mi sembrava presto. Ho portato tutta la famiglia in Italia e la cosa mi ha aiutato molto a inserirmi"
"Negli anni di Calciopoli abbiamo avuto sofferenze enormi"
"Ho avuto offerte da altre squadre importanti,. Ma ho sempre voluto rimanere all'Inter perché ero sicuro che il nostro momento sarebbe arrivato. Ho avuto ragione"
"Alla fine il lavoro sempre paga"
"Ero molto dispiaciuto di non andare ai Mondiali. Ma anche molto tranquillo, perché sapevo di avere fatto tutto il possibile"
"Mourinho: un grande. Un grande carattere, che trasmetteva alla squadra"
"Si può guardare una partita senza fare il tifo? Sì, l'importante è che ci sia un grande spettacolo"
"Quando mia moglie tornava in Argentina, si piangeva, ma questo è servito a rinforzare ancora di più l'amore che ci unisce"
"Mario Balotelli è un talento unico, ma di testa... Ascoltava ma poi prendeva un'altra strada"
"Ci cantavano 'Non vincete mai'. Per sopportare e uscirne ci abbiamo creduto, abbiamo lavorato tanto, poi le vittorie sono arrivate"
"Siamo sempre criticati, anche se vinciamo. Non siamo protetti dai media. Ma questa è una forza che ci unisce: soli contro tutti"
"Non potrei cambiare maglia come fa Ibrahimovic"
"Fini, Berlusconi o Bersani? Nessuno"
"Se incontro Moggi per strada? Lo saluto"
"Dopo il calcio? Ancora non so. Spero di restare all'Inter. Vorrei lavorare con i giovani"
"I miei figli sono italiani, in Italia stiamo bene"
"Maradona è meglio di Pelè? Sì. Mi auguro che Leo Messi sia ancora meglio di Maradona"

 

 

Javier Zanetti, 37 anni, è un calciatore argentino attualmente capitano dell'Inter. È sposato con Paula, conosciuta all'età di 19 anni, dalla quale ha avuto due figli. I suoi primi passi da calciatore avvengono nel Talleres e poi nel Banfield, due formazioni dell'area metropolitana di Buenos Aires, la città in cui è nato. In Italia giunge nella stagione 1995-96, tra i primi acquisti del nuovo presidente interista Massimo Moratti: da allora è diventato capitano e ha collezionato oltre 700 presenze con la maglia nerazzurra (la 700^ in occasione della finale di Champions League vinta il 22 maggio 2010, secondo solo a Giuseppe Bergomi a quota 758), di cui 504 in serie A al termine della stagione 2009 – 2010 (primo tra i giocatori non nati in Italia, 10° assoluto e primo tra quelli in attività). Con L'Inter ha vinto cinque scudetti, tre Coppe Italia, quattro Supercoppe italiane, la Coppa UEFA 1997-1998 (per sua ammissione la partita più bella della sua carriera) e infine la Champions League 2009-2010, competizione nella quale detiene il record di marcatore più anziano con il gol segnato il 20 ottobre 2010 al Tottenham. Nell'estate 2010 ha rinnovato il proprio contratto con l'Inter fino al 2014 e nel campionato italiano di serie A detiene anche il record di 137 presenze consecutive, da novembre 2006 ad aprile 2010. Anche con la maglia della nazionale argentina detiene il record di presenze (136): con l'albiceleste ha partecipato ai mondiali del 1998 e 2002 e ha vinto l'argento olimpico alle Olimpiadi di Atlanta 1996. Con la moglie Paula ha dato vita alla Fondazione Pupi (dal suo soprannome per gli amici) che si occupa di sostegno all'infanzia nelle zone più povere dell'Argentina.