Il momento clou arriva sul finale: sebbene la sua candidatura in tutte le circoscrizioni fosse ormai una certezza, Giorgia Meloni sorprende chiedendo di essere indicata sulla scheda elettorale come "solo Giorgia, il mio nome di battesimo", ribadendo così il suo legame con il popolo: "sarò sempre e solo una di voi". Queste sono le sue parole, pronunciate dopo quasi un'ora di discorso, intervallate da battute e brevi digressioni sulle sue condizioni di salute, in particolare sull'effetto "ottovolante" provocato dagli otoliti.
Dal palco, affacciata sul mare di Pescara, la leader di Fratelli d'Italia chiama il suo popolo a un plebiscito su di sé ("Giorgia Meloni detta Giorgia" sarà la formula sulla lista, per consentire di votare solo il suo nome), mentre tra il pubblico ascoltano il "fedele alleato" Antonio Tajani, Lorenzo Cesa e Maurizio Lupi. Matteo Salvini, come annunciato, è assente, limitandosi a una breve comparsata collegata da Milano. "Ha preferito il ponte", scherza Meloni, per poi immergersi in un discorso di 73 minuti in cui ripercorre la storia del suo partito, ricordando il quasi raggiungimento del quorum al 4% alle scorse elezioni europee e puntando ora a confermare almeno il 26% ottenuto lo scorso settembre, che ha portato la destra al governo.
Ora, secondo Meloni, è l'Europa ad essere "a un bivio", e tutti devono essere pronti a fare la propria parte. Sprona quindi parlamentari e militanti, sottolineando l'importanza strategica dei conservatori europei, di cui è presidente, nella prossima legislatura Ue.
Il mantra "Mai con la sinistra" serve a respingere, almeno per il momento, ipotesi di compromessi dopo le elezioni, quando si dovrà negoziare sui nuovi vertici europei. Meloni ribadisce che gli accordi per la Commissione non devono essere confusi con una maggioranza stabile al Parlamento europeo.
Conclusa la conferenza programmatica, ora si entra nella fase di campagna elettorale, con i dirigenti del partito già al lavoro per organizzare gli eventi futuri. Meloni, consapevole di non essere "la leader del Pd", conta sull'aiuto del suo partito, lanciando frecciate anche a Elly Schlein, considerata avversaria. Se Meloni, come lei stessa ha dichiarato, resterà poco in giro per concentrarsi sull'attività di governo, sarà compito di sua sorella Arianna Meloni assumere un ruolo più attivo fino alle elezioni dell'8 e 9 giugno.
Durante il discorso, Meloni attacca direttamente Schlein e il Movimento 5 Stelle, criticando il Superbonus come una sorta di patrimoniale al contrario e sottolineando l'importanza della natalità e della difesa delle radici cristiane dell'Europa. Ribadisce anche il cambio di rotta già intrapreso a Bruxelles su politiche green, trasporti, e immigrazione. Non manca l'ennesima difesa di Edi Rama e un attacco a Report per la sua "cattiva" rappresentazione di lui.
Il discorso si conclude con un saluto a Ignazio La Russa, che ha rinunciato all'Inter per ascoltare la premier, e l'annuncio della sua candidatura in tutte le circoscrizioni, con una battuta scherzosa sulla sua salute.