Il caso della presunta 'loggia Ungheria' scuote la magistratura

Un caso scuote la Magistratura italiana: la presunta esistenza della “Loggia Ungheria”, un’organizzazione votata ad influenzare la vita politica e giudiziaria del paese. Salvatore Gulisano.

A fine 2019 l’avvocato Piero Amara fa mettere a verbale la presunta esistenza della ‘Loggia Ungheria’, organizzazione segreta che vorrebbe influenzare la politica e la giustizia italiana. Le sue dichiarazioni non vengono trattate per mesi, fino a quando il pm Paolo Storari non ne consegna una copia a Piercamillo Davigo. Ma c’è qualcuno che vuole farli venire allo scoperto subito: sarebbe stata proprio la segretaria di Davigo, Marcella Contraffatto, ad inviarli alle redazioni dei quotidiani. Il primo a riceverli, nell’ottobre 2020, è Antonio Massari, giornalista del Fatto Quotidiano e autore di ‘Magistropoli’: “La prima volta scegliamo di non pubblicare. Ho portato i verbali ricevuti alla Procura di Milano, e ho visto i pm che stavano lavorando a quest’indagine impallidire”. Questo il fronte su cui ci si muove: la Loggia Ungheria esiste, e che cos’è? Piero Amara è un testimone credibile?