Palazzetto dello Sport, Stadio Flaminio, Città dello Sport e del Rugby: tour della Roma incompiuta, dove le opere pubbliche vengono pagate a caro prezzo e poi lasciate inghiottire dalle erbacce. Giulia Cerino.
“Siamo accanto a un liceo, non c’è un parco, dove vanno i ragazzi?”. Così ci illustra la situazione Pietro, 23enne romano , mentre camminiamo tra le rovine dell’immensa Città del Rubgy di Spinaceto. Doveva contenere campi da rugby, una pista di pattinaggio, piscine: 16 anni e 660 milioni di euro dopo è un non-luogo abbandonato. Due problemi opposti e complementari affliggono Roma: da un lato, decine di opere incompiute, per le quasi si è speso dieci volte quanto previsto inizialmente e che a metà o fine dei lavori vengono puntualmente abbandonate. Dall’altro, la carenza di luoghi a dimensione d’uomo e di ragazzo, dove trovare riparo dalla città frenetica. Altro celebre edificio in rovina è lo Stadio Flaminio, 30mila posti a sedere, ormai invaso dalle erbacce: dal 2014 si cerca un partner finanziario per la ristrutturazione. Il Palazzetto dello Sport, invece, presidio storico dei successi italiani del basket e della pallavolo, è in disuso ormai da tre anni: come spesso succede a Roma, è stato chiuso nel 2018 per una rapida manutenzione di tre mesi e mai più riaperto.