La scorsa settimana ci eravamo occupati di Marco Nonno, neoeletto coordinatore di Fratelli d'Italia a Napoli. L’inchiesta continua.
Marco Nonno ha fatto iscrivere al partito, pagando loro le tessere, persone che poi hanno votato per lui al congresso, facendolo vincere? Una testimonianza esclusiva racconta a Piazzapulita di avere avuto la tessera pagata per votare Nonno.
Non sono finite qui, però, le cose che Alessio Lasta ha scoperto. Ad esempio, l'associazione “Nuovi orizzonti per Pianura”, che distribuisce aiuti alimentari a persone indigenti, lo fa attraverso i pacchi degli aiuti Ue. Peccato che stoccaggio e distribuzione degli alimenti avvengano nella stessa sede e allo stesso indirizzo del partito “Fratelli d'Italia” a Pianura. Per questo motivo Banco Alimentare ha deciso di interrompere la collaborazione con l’associazione.
E i vertici del partito? Secondo la fonte confidenziale, è stata Arianna Meloni a dare il via libera alla candidatura di Nonno, nonostante non avesse le firme qualificate richieste dal regolamento e nonostante fosse condannato in via definitiva a due anni per resistenza a pubblico ufficiale e fosse decaduto dal ruolo di consigliere regionale a causa della legge Severino. All'epoca una consigliera regionale campana di Fratelli d'Italia, Carmela Rescigno, la prima dei non eletti, scrisse a Francesco Lollobrigida, allora responsabile del partito, perché Nonno si oppose alla sospensione in consiglio regionale e dunque lei non poteva subentrare, come prevede la legge. Secondo l'allora consigliera di Fratelli d'Italia, Lollobrigida difese Nonno e definì la sua condanna e la sua decadenza da consigliere regionale “una disgrazia”. Lollobrigida smentisce il fatto. Ma i messaggi whatsapp lo confermano.