Servizio di Francesca De Benedetti
Ok, su internet trovate tanti sconti. Ma noi quanti sconti facciamo a internet? La notizia è che c’è pacco e pacco. Ci sono le scatole degli acquisti online e poi c’è l’altro pacco cioè la fregatura, perché - dice un rapporto di mediobanca - i giganti del web soft - insomma amazon facebook, Google, e così via - fatturano in Italia 2,4 miliardi MA versano in tasse solo 64 milioni. Imposte che valgono solo il 2,5% - insomma gli sconti come vedete li facciamo noi a internet. Com’è possibile? Il peccato originale nasce sempre con una mela. La mela - apple - in Italia ricava mezzo miliardo, versa 12,4 milioni, il 2,5% di tasse. La fustigatrice dei colossi web, la commissaria europea Margrethe Vestager, prova da tempo a cacciare i peccatori dal giardino dell’Eden. Ma diciamolo, il problema sta proprio in paradiso, o meglio nei paradisi fiscali. Big Tech finora sceglie di pagare dove si paga meno: in Irlanda, Lussemburgo, Cayman… “O troviamo un accordo globale per metterli in riga o l’Europa non starà più a guardare” promette Vestager. E intanto qui in Italia da gennaio 2020 sarà in vigore la web tax nostrana. Un 3% di prelievo, briciole per i giganti web, ma sempre meglio che ora. Sapete quanto valgono quei 436 milioni in più che entreranno? All’incirca, anzi di più, di quanto è stato stanziato ai Comuni per mettere in sicurezza strade e scuole. Cari giganti del web, ora la giornata nera arriva anche per voi.