La tradizione vuole che per la vigilia di Natale a farla da padrone a tavola sia il pesce, ma siamo sicuri di sapere cosa, e da dove proviene, quel che mettiamo nel piatto? Cosa accade se a finire in pentola è un pesce pagliaccio spacciato per orata? Di sicuro a risentirne sono le nostre tasche, ma la questione può essere assai più seria quando si tratta della provenienza del pesce, e dei fattori inquinanti che possono contaminarlo, soprattutto se si parla di metalli pesanti, come il mercurio. In difesa dei consumatori è scesa in campo la ricerca, e all’Università di Siena è nato il Fish Track, un sistema che permette di identificare le specie e di tracciarne la provenienza, con una vera e propria analisi del DNA, perché quando si parla di cibo, al di là delle speculazioni, quel che conta è la tutela della salute. Servizio di Rodolfo Di Paolo