Francesca Capecce, 34 anni, vive a Termoli. E’ diplomata tecnico del turismo e dal 2006 ha fatto il lavoro che ama: la professoressa. Oggi fa la bidella, o, come si dice, il collaboratore scolastico. Ha insegnato per 10 anni una materia per la quale non è necessaria la laurea, “accoglienza turistica”, in diversi istituti professionali, soprattutto la scuola alberghiera. La sua situazione, sempre precaria, è peggiorata nel con la riforma Gelmini (2010-2011): “Tagli drastici alla mia materia, ma fino al 2013 ho provato a resistere, sommando ore di lezione in plessi anche molto lontani tra loro”. Nel 2014, Francesca supera i Pas, i percorsi ministeriali di formazione per l'abilitazione all'insegnamento, rivolti ai docenti a tempo determinato con pregresso servizio di almeno 3 anni. Le chiamate di lavoro, però, scarseggiano. Nel 2016 tenta anche il “Concorsone” e risulta idonea, ma non riesce comunque a ottenere una cattedra: fa parte dell’esercito degli “idonei fantasma”. Quando la chiamano per un lavoro da Ata di terza fascia, Francesca accetta. E comincia a girare scuole, comprese quelle in cui prima prestava servizio come prof. Adesso guadagna 900 euro al mese, come “la bidella, l’assistente di laboratorio, le pulizie” e definisce questa occupazione “frustrante”. (Laura Eduati)