“Noi stavamo tutti in chiesa, c'erano 3-4mila persone fuori se non che al momento che stava per arrivare la salma, arrivano le guardie e bloccano tutto… Nella chiesa c'era un mormorio generale”. Tutto pronto. Parenti in lacrime e manifesti stampati. Il Funerale viene però annullato e rinviato di due giorni. Il motivo? La salma è quella sbagliata. Una storia che ha dell'incredibile e alla quale stenta a credere persino il padre del defunto: “Ma quando mai questo non è Saverio! ‘Potete portarlo a casa'. Ma chi??? Chi dobbiamo portare? Uno per un altro…”. Succede a Napoli, all'obitorio del II Policlinico, la salma di un 46enne morto in un incidente sul lavoro deve essere sottoposta ad autopsia. Ma viene scambiata con quella di un 76enne e l'esame svolto sul cadavere sbagliato. E' stata l'impresa funebre ad accorgersi dell'errore. Uno dei collaboratori conosceva il defunto. Spiegano dall’azienda di pompe funebri: “Loro ci hanno intimato più volte di procedere perché la documentazione ormai era stata redatta, la salma ce l'avevano consegnata e quindi ci hanno chiesto più volte di procedere con la normale funzione… Noi siamo scesi cmq e abbiamo chiesto di aprirci l'unico frigo dove c'era una salma, chiusa in un sacco nero, abbiamo aperto questo sacco e all'interno c'era la salma del povero Saverio”. La Procura ha aperto un’indagine per individuare i responsabili ma intanto è iniziato il rimpallo di responsabilità tra il II Policlinico e il Comune di Napoli. E perfino i dipendenti dell’obitorio si discolpano: “Noi non c’entriamo”. (Daniela Volpecina)