Grazia Tarallo, 51 anni e la figlia Lia Perrone, 24 anni, si sono laureate a una manciata di minuti di distanza l’una dall’altra in Scienze dell’amministrazione e consulenza sul lavoro. Quando la madre, che lavora, doveva assentarsi, Lia registrava le lezioni e prendeva appunti per lei. «I compagni ci scambiavano per amiche o sorelle», dicono. Compravano un solo libro, su cui studiavano a turno. «In famiglia eravamo sei figli, papà operaio e madre casalinga, ho dovuto rinunciare allo studio – racconta Grazia Tarallo, 51 anni –. Quando mia figlia è diventata grande, ho prima frequentato le scuole serali per il diploma, poi ho deciso di osare seguendola». Studiava di notte e nei fine settimana: «Per il lavoro, ogni tanto rimanevo indietro, lei mi aspettava programmando gli esami con me».Hanno due metodi di studio diversi: la mamma fa i riassunti, la figlia gli schemi.