L'intenzione è quella di mandare in pensione a "quota 100", cioè 64 anni di età e 36 anni di contributi, come soglia minima. E ancora, come seconda opportunità sganciare il requisito dell'età anagrafica e mandare in pensione tutti quelli che hanno versato già 41 anni di contributi puri. L'ipotesi ultima è di operare un taglio dell'assegno finale percepito dai pensionati togliendo i contributi figurativi. Questo permetterebbe di ridurre i costi della riforma a 5 miliardi. Lavinia Bruno ha intervistato una quarantunista.