Alice, una giovane studentessa che ha tentato il suicidio, racconta a Giovanni il rapporto con la sua mamma
Un adolescente, in primo luogo, chiede ai suoi genitori di essere creduto. Chiede fiducia e credito. Si aspetta di essere ascoltato. Anche se spesso fa pensare esattamente il contrario … Spera che i suoi ideali e i suoi progetti siano condivisi, anche se un po’ folli o avventati.
Non è diversa, in questo senso, Alice, la più giovane paziente del dottor Mari, quella con la quale il nostro psicoanalista sembra essere maggiormente a suo agio. Nel rapporto terapeutico gli adolescenti, spesso, spostano sul terapeuta le modalità relazionali che sperimentano con le loro figure di accudimento.
Nel frammento della seduta vediamo bene questo movimento oscillatorio. Alice, dapprima, attacca e critica la mamma. Appena questa aggressività viene meno, ecco che Giovanni diventa l’oggetto delle sue critiche. In realtà, sembra che la ragazza stia cercando di capire se può davvero contare su questo “strano” interlocutore che le hanno proposto di incontrare e che ora si trova davanti. La potenza di una terapia consiste proprio nella possibilità di sperimentare una nuova e diversa relazione, che si costruisce nello scambio intersoggettivo tra le “due persone che si parlano in una stanza”. Chissà se ce la faranno Alice e Giovanni?
Pietro Roberto Goisis, psicoanalista SPI (Società Psicoanalitica Italiana)
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