Un giovane di 17 anni, ex detenuto presso il carcere minorile Beccaria di Milano, ha identificato uno dei sette agenti della Polizia Penitenziaria accusati di averlo picchiato il 18 novembre 2022. Secondo quanto riportato, il ragazzo avrebbe subito un'aggressione da parte degli agenti, nel corso della quale uno di loro indossava guanti neri e lo colpiva al viso. Nonostante ciò, il giovane ha affermato che in seguito l'aggressore si è scusato ed ha cercato di aggredirlo nuovamente senza successo. Questo episodio è parte di un'indagine che ha portato all'arresto di 13 agenti e alla sospensione di altri otto. Il giovane ha fornito le informazioni durante un interrogatorio con i pubblici ministeri e gli investigatori, assistito da un avvocato poiché lui stesso era accusato di resistenza a pubblico ufficiale; durante l'interrogatorio, ha riconosciuto alcuni agenti coinvolti nell'aggressione attraverso alcune fotografie.
Dalle indagini del Nucleo investigativo regionale della Polizia Penitenziaria e dall'inchiesta della Procura di Milano su torture e maltrattamenti nel carcere minorile Beccaria emerge un quadro agghiacciante di un pestaggio su un detenuto quindicenne, supportato dai fotogrammi delle telecamere di sorveglianza interne. L'episodio, avvenuto l'8 marzo e riportato in un'annotazione del 15 marzo, è una delle accuse contenute nell'ordinanza cautelare che ha portato all'arresto di 13 agenti e alla sospensione di altri otto. Secondo quanto riportato nell'annotazione, il quindicenne, che precedentemente aveva procurato tagli alle braccia, sarebbe stato prelevato dalla sua cella da quattro agenti, e poi trascinato per le scale, tirando anche il suo braccio sanguinante. Due di loro avrebbero spinto il ragazzo contro il muro, colpendolo ripetutamente alla testa e al torace fino a farlo cadere a terra, dove uno degli agenti avrebbe continuato a colpirlo. Le immagini tratte dal sistema di videosorveglianza ricostruiscono dettagliatamente le fasi delle presunte violenze, mostrando che gli agenti erano in abiti civili mentre vede il detenuto opporsi all'accompagnamento e presentare lesioni sanguinanti al braccio sinistro. Successivamente, il ragazzo torna alla cella con una fasciatura al braccio dopo essere stato medicato in infermeria; le telecamere testimoniano chiaramente la violenza degli agenti, che sbattono il detenuto contro il muro e gli sferrano uno schiaffo, mentre viene trascinato e sbilanciato. Anche una telecamera vicino all'infermeria mostra parzialmente la scena, con il ragazzo che cade su un materasso dopo essere stato scagliato contro il muro mentre quattro persone, presumibilmente operatori sanitari, si dirigono verso l'infermeria dopo aver sentito il trambusto. Oltre alle otto vittime identificate nell'ordinanza, le indagini si stanno concentrando su altre presunte violenze (con una decina di detenuti che verranno ascoltati), nonché su presunte omissioni e coperture da parte del personale sanitario, educativo e dei vertici della struttura. Le due ex direttrici sono attualmente sotto inchiesta, e sono stati interpellati anche don Gino Rigoldi e don Claudio Burgio, rispettivamente ex e attuale cappellani del carcere minorile, in quanto informatori dei fatti.
Fonte: Ansa