Sottomarino Titan, Oceangate annuncia: "I passeggeri sono morti"

OceanGate ha dichiarato che i passeggeri del sottomarino Titan sono morti. "Ora crediamo che il nostro CEO Stockton Rush, Shahzada Dawood e suo figlio Suleman Dawood, Hamish Harding e Paul-Henri Nargeolet, siano purtroppo morti", lo afferma in una nota la società che ha organizzato l'escursione. "Questi uomini erano veri esploratori che condividevano uno spirito di avventura e una profonda passione per l'esplorazione e la tutela degli oceani del mondo", continua la dichiarazione.

 

Cosa è successo al sottomarino?

 

I cinque membri dell'equipaggio a bordo del sommergibile sono morti in una "implosione catastrofica", come ha confermato la Guardia Costiera statunitense.

Un veicolo a comando remoto (ROV) ha individuato pezzi di detriti del Titan (un telaio di atterraggio e una copertura posteriore) sul fondale a circa 500 metri dalla prua del relitto del Titanic giovedì, come ha riferito in una conferenza stampa il contrammiraglio John Mauger. 

Ci vorrà tempo per capire cosa sia successo esattamente, OceanGate fa sapere che il Titan era stato progettato per resistere alla fortissima pressione di una tale profondità e che altre missioni erano già state effettuate. 

I corpi dei cinque passeggeri potrebbero non essere mai ritrovati, ha aggiunto l'ammiraglio Mauger.

 

Chi sono i passeggeri morti?

 

Cinque persone erano a bordo del sommergibile Titan quando domenica ha perso il contatto con la sua nave appoggio: Stockton Rush, fondatore e amministratore delegato della OceanGate Expeditions, la società che gestiva il sommergibile. Era lui a pilotare l'imbarcazione. Con lui, Paul-Henri Nargeolet, un esperto esploratore francese, aveva partecipato a più di 35 immersioni verso il relitto del Titanic.  

Tra i passeggeri paganti a bordo: Hamish Harding, ricco uomo d'affari ed esploratore britannico. Sabato ha scritto sulla sua pagina Facebook che era orgoglioso di annunciare di essersi unito alla missione di OceanGate. In precedenza era stato nello spazio in una missione della compagnia missilistica Blue Origin di Jeff Bezos.

Infine, l'uomo d'affari britannico-pakistano Shahzada Dawood, 48 anni, e suo figlio Suleman, 19 anni, che appartenevano a una delle famiglie più facoltose del Pakistan.