Riceviamo dai legali del Prof. Giulio Napolitano la seguente richiesta di rettifica che pubblichiamo integralmente
Nel servizio di Manuele Bonaccorsi andato in onda il 18 gennaio e introdotto maliziosamente dal conduttore Gianluigi Paragone con la frase "ha beccato proprio il figlio di Napolitano" si tenta di coinvolgere il prof. Giulio Napolitano in inesistenti privilegi e favoritismi, addirittura mantenendo per tutta la durata del servizio in sovraimpressione il titolo, totalmente falso e gravemente lesivo della sua reputazione "Il figlio di Napolitano ha diritto alla macchina". A tal proposito vorrete informare i telespettatori che:
"1. Il prof. Napolitano nei nove anni di presidenza del padre non ha mai usufruito di privilegi legati ala posizione paterna. A maggior ragione non ne usufruisce ora né in futuro. E gradirebbe che della sua attività scientifica e professionale si parlasse per il suo valore intrinseco e non perché figlio dell'ex Presidente della Repubblica.
2. In base alla normativa vigente, nessuno dei figli dell'ex Presidente Napolitano (né il primogenito Giovanni né il secondogenito Giulio, chiamato in causa del tutto a spoposito) ha, né mai avrà, diritto all'assegnazione di un'autovettura, riguardando tale previsione normativa soltanto ed esclusivamente l'ipotesi in cui il Presidente della Repubblica sia vedovo all'atto di assunzione della carica (ipotesi che, come a tutti noto, non riguarda l'ex Presidente Napolitano)
3. Il prof. Giulio Napolitano è uno specialista, sia in sede scientifica (avendo conseguito la cattedra come professore ordinario nel 2003), sia in sede professionale (per la quale ha superato l'esame da avvocato nel 1996), del diritto dei settori economici regolamentati ed è per questa ragione che da molti anni (anche ben prima che il padre fosse eletto Presidente della Repubblica) ha avuto incarichi per istituzioni e imprese del settore.
4. Una buona parte delle consulenze da voi citate (ad esempio, quella per la Presidenza del Consiglio, per varie commisioni ministeriali, di autorità indipendenti e del CONI) è stata svolta dal prof. Napolitano a titolo gratuito. In relazione al caso della consulenza per il Comune di Roma da voi citato, la Corte dei Conti ha censurato il difetto di organizzazione interna dell'amministrazione ma ha espressamente riconosciuto la competenza e l'utilità del contributo professionale offerto dal prof. Napolitano, conseguentemente riducendo a una somma di modesta entità la sanzione a carico del dirigente.
5. Le chiamate nelle università sono decise non dai rettori, ma dalle facoltà e dai dipartimenti. Nel caso del prof. Napolitano, egli è stato chiamato all'unanimità dalla Facoltà di Scienze Politiche e poi da quella di Giurisprudenza dell'Università di Roma Tre, dopo che per sette anni era stato professore nella Facoltà di economia dell'Università della Tuscia e per tre anni ricercatore nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università LaSapienza di Roma.
6. Il parziale annullamento del primo concorso professore associato superato dal prof. Napolitano nel 2001 avvenne perchè fu ritenuto che non tutti i titoli dei candidati fossero stati valutati correttamente. La ripetizione di quel concorso ha confermato pienamente all'unanimità il giudizio a favore del prof. Napolitano. Il Consiglio di stato successivamente investito da un ricorrente dichiarato non idoneo ha affermato la piena legittimità della procedura di valutazione comparativa."
Quirinale, privilegi e politica - EMANUELE BONACCORSI