Sono soli i medici, sono soli gli infermieri, ma sono soli soprattutto i pazienti, perché intubati o con addosso una maschera che li aiuta a respirare, ma non consente loro di parlare. Anche questo si consuma nelle corsie dei nostri ospedali in lotta contro il coronavirus: la solitudine. E' un rapporto medico - paziente profondissimo, dove il medico diventa l'unico contatto del paziente con il mondo esterno, con la propria famiglia. Alessio Lasta ci porta ancora una volta sul fronte della guerra al coronavirus, dentro l'ospedale Poliambulanza di Brescia, uno dei territori più colpiti.
I disegni sulla bacheca dello studio medico, le video-chiamate con la moglie e la figlia, il silenzio quando si torna a casa, dopo dodici ore di lavoro in corsia. Andrea Bonito, medico infettivologo dell'ospedale Poliambulanza di Brescia, racconta in un video-diario cosa significa essere sulla linea del fronte tutti i giorni. "Quello che rimarrà di questa malattia sarà proprio questo: il silenzio e la solitudine". Si muore soli e spesso il cellulare è l'unico strumento per dare l’ultimo saluto ai propri familiari.