L’azienda ha chiesto 1 milione di euro di danni ai 26 operai (e al segretario Fiom di Pisa) che dopo la chiusura dell’azienda ad agosto 2017 e la procedura di licenziamento collettivo di 82 operai, continuano a partecipare al presidio davanti ai cancelli della fabbrica. La citazione/causa civile è stata fatta dal liquidatore perché i dipendenti in presidio avrebbero, a suo avviso, impedito l’accesso allo stabilimento. L’azienda, che è una controllata del gruppo Csl di Torino, produceva marmitte e viveva soprattutto di commesse Piaggio. Il governatore della Toscana Enrico Rossi ha espresso solidarietà ai lavoratori in presidio: “Mi auto-denuncio perché anche io ho occupato con loro”.