Ha partecipato il giornalista Marco Travaglio, che con L'Unità in sciopero, ha scritto un articolo sul sito 'marcotravaglio.it' per spiegare cosa pensa delle intercettazioni appena divulgate: "Se in Italia non esistesse Berlusconi con la fairy band dei Previti e dei Dell'Utri, ce ne sarebbe a sufficienza per chiedere le dimissioni di Massimo D'Alema da vicepremier, di Piero Fassino da segretario dei Ds e di Nicola Latorre da vicecapogruppo dell'Ulivo al Senato. Quello che emerge dalle loro telefonate con Giovanni Consorte ha un solo nome: conflitto d'interessi, e dei più gravi".
Sergio Chiamparino, sindaco di Torinoin, invece, in un'intervista al Giorno, Resto del Carlino, La Nazione, ad una domanda sul rapporto con la sinistra radicale, risponde: "Anche loro hanno la necessità di voltare le spalle ai simboli del '900, capire cosa vogliono e ricomporsi, ha ragione Cacciari quando dice che la vera novità è rappresentata da Casarini e dai centri sociali. Ma governare - aggiunge il sindaco - significa assumersi obiettivi, questo può essere traumatico per chi viene da una stagione di lotta".
Hanno partecipato anche Gennaro Migliore, capogruppo Prc alla Camera dei Deputati e Riccardo Barenghi de La Stampa.
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