Gli assalti ai supermercati sono la dimostrazione estrema di un disagio: il virus ha reso alcune fasce sociali ancora più deboli e povere, a Palermo ma non solo. E quando in tavola manca da mangiare che fare? A chiedere aiuto sono sempre di più. Luca Bertazzoni e Ambra Orengo
“Stiamo aiutando famiglie che fino a un mese fa non avremmo mai pensato di aiutare”. A dirlo è Mariangela, operatrice di una onlus che, insieme a Save The Children, dona cibo e assistenza alle famiglie del quartiere Zen di Palermo. C’è chi lavorava in nero o con contratti saltuari e ora si ritrova senza nulla in tasca. “A Palermo c’è un tema che si chiama povertà”. E oltre a chi inneggia alla rivolta e mostra le pistole sui social, ci sono anche tanti genitori che dicono: “Se avessi la necessità di rubare per dare da mangiare ai miei figli lo farei”. Quegli stessi figli che ora, a casa da scuola, spesso non riescono nemmeno a seguire le lezioni online: “Il 56% dei miei studenti non ha a disposizione un computer. Il 20% nemmeno un telefono”, racconta Giovanna Genco, preside di una scuola di Palermo.