Israele torna gradualmente alla normalità con più di metà della popolazione completamente vaccinata. Grazie al sistema del ‘passaporto verde’ una serie di settori economici più a rischio hanno riaperto ai cittadini immunizzati. Un racconto tra Gerusalemme e Tel Aviv di Gregorio Romeo e Gabriele Zagni.
Israele torna alla normalità. E normalità significa anche voto: questa settimana si sono tenute nuove elezioni politiche. Il risultato elettorale è incerto anche se il partito di Netanyahu resta il più votato. Ma la certezza che hanno tutti i cittadini di Israele è che il peggio è alle spalle: la metà della popolazione qui è già vaccinata. “Vivo qui da 8 anni. Ho 33 anni. Circa un mese fa, insieme a mia moglie, ho ricevuto la seconda dose di vaccino - racconta Daniele Di Nepi, filmmaker freelance - una settimana dopo la seconda dose si può ricevere il ‘passaporto verde’. Un documento rilasciato dal Ministero della Salute che ti dà la possibilità di accedere alcun servizi come mangiare all’interno di un ristorante, entrare in palestra o andare in vacanza in albergo”.
Tomer Lotan, a capo del centro nazionale di risposta al coronavirus ci ha spiegato: “Programmando la campagna vaccinale abbiamo subito pensato a qualche incentivo per far funzionare il piano e immunizzare quanta più gente possibile. Così abbiamo avuto questa idea. Gran parte dell’economia come cinema, ristoranti, teatri, eventi sportivi è aperta solo per le persone vaccinate o guarite dal covid”.
Un viaggio tra Gerusalemme e Tel Aviv in uno dei primi Paesi al mondo che ritornano al futuro.