Eccole, le conseguenze tangibili, tragiche, del rifiuto del vaccino da parte degli operatori sanitari. Nel reparto di geriatria di Rovigo, solo 16 letti su 33 sono attivi, perché cinque operatori hanno preso il Covid. Contagiati anche 30 pazienti: il personale medico potrebbe essere causa “della veicolazione del virus nel reparto”. Micaela Farrocco.
Nel reparto di geriatria dell’Ospedale di Rovigo, 8 infermieri su 24 hanno rifiutato il vaccino. Stessa storia per gli operatori socio-sanitari, addirittura 8 su 12. E le conseguenze arrivano: con una parte del personale medico ammalato di Covid, si dimezzano i posti letto attivi, e 30 pazienti sono contagiati. “Può esserci un coinvolgimento degli operatori nella veicolazione e la diffusione del virus in reparto”, afferma Antonio Compostella, Direttore della Ulss 5 – Veneto. “L’arma più importante è l’informazione, la pazienza di continuare a dialogare con queste persone”. Le motivazioni opposte sono diverse: “La scienza non ci ha dato informazioni”, “Se avessero fatto un vaccino unico ci sarebbero meno dubbi”.
Una situazione peggiore la troviamo nella casa di riposo Galtrucco di Robbio, dove l’opposizione al vaccino è feroce, e interessa ben 13 operatori su 19. “Non voglio crepare di infarto”, ci dicono, e qualcuno fa il dito medio dalla finestra. A nulla è servita una lettera mandata dai parenti degli ospiti, che non possono incontrare da quasi un anno. Nonostante sia una struttura privata, la Direttrice dell’RSA ha le mani legate: “La sensazione che mi pervade è l’impotenza”.