Dai ludi cartacei ai giochi informatici.
La balla è in agguato.
La truffa elettorale non arriva più dalla matita copiativa bensì da internet dove, secondo i servizi segreti, alto è il rischio di manipolazione.
Come i russi in America hanno fatto vincere Trump contro Hillary Clinton, così oggi, in Italia, i cosacchi smanettoni vogliono far perdere Matteo Renzi. E far vincere i populisti.
Twitter, Facebook e pure gli sms di Vladimir Putin fabbricano le fake news che nascondono i grandi meriti della politica in Italia.
A Embraco, infatti, non c’è stato alcuno sbraco: i 500 licenziati non esistono.
Il militante di Forza Nuova a Palermo non è stato legato e poi picchiato da dieci incappucciati.
E non si sa come vanno a finire le vicende giudiziarie del Pd, ha ragione Renzi.
Si sa, invece, dove vanno a finire le vicende non giudiziarie dei Cinque Stelle, quelle dei rimborsi: nella grande bolla della propaganda.
Balle blu in campagna elettorale.
Gianni Letta già vede Maria Elena Boschi futuro premier. Paolo Gentiloni piace a tutti, come al Corriere della Sera che lo celebra tennista temuto.
Dice che Gentiloni ha il rovescio smorzato.
Dice che lo piazza ogni cinque dritti a fondo campo.
Detto ciò, urge la domanda.
Ulisse che scocca la freccia tra gli anelli di dodici scuri e scaccia i proci è solo un populista oppure è un Gentiloni già intravisto dal pur cieco Omero?
E’ sempre lì, o lì o là, è la sentenza di Giufà.